Le Cenacoline
Il breve, ma intenso ministero sacerdotale di Don Stefano Gerbaudo, si svolge attorno a tre attività fondamentali:
- la formazione spirituale dei seminaristi;
- la collaborazione con i parroci anziani di diverse parrocchie;
- la formazione della gioventù femminile di Azione Cattolica, di cui è Assistente diocesano.
Attento com'è alle ispirazioni dello Spirito Santo, nel 1944 Don Stefano decide di raccogliere un gruppo di giovani impegnate alle quali confida il suo progetto.
"Mi parla a lungo di quella idea - per la quale è da tempo che lui pregava, che lui pensava, che si era consigliato - che voleva iniziare un gruppo particolare di giovani che pregassero e lavorassero per e accanto ai sacerdoti, nell'apostolato – a quei tempi si diceva così - e che pregassero, che si offrissero anche per piccoli servizi... E lui mi dice: "Non abbia paura, è la prima volta che gliene parlo, adesso cominci a pregare sul serio e lo Spirito Santo le suggerirà". (Lucia)
"Poi mi rivela il suo progetto, mi chiede se sarei stata contenta di conoscere, di approfondire di più la chiamata di una consacrazione nel mondo. Io certo ricordo che dicevo: "Ma io non conosco... non conosco". E lui: "E’ proprio questo che le voglio spiegare". Mi ha presentato così quella che lui vedeva per me, nella mia povertà e nel mio nulla, la chiamata, la volontà di Dio. Me l'ha presentata e a partire di lì ho cominciato il mio cammino..."(Pina)
A piccoli passi nasce così la Famiglia delle Cenacoline di Cristo Sacerdote, che si ispira ai grandi misteri del Cenacolo.
Nel primo Statuto, redatto da Don Stefano, è definito lo scopo della Famiglia Spirituale:
"curare la santificazione propria e altrui attraverso una più diretta collaborazione con il Sacerdote".
Don Stefano richiede che ogni Cenacolina sia iscritta all'Azione Cattolica e impegnata nell'apostolato là dove vive, a partire dalla propria famiglia, nella parrocchia, nella professione, ovunque si trova.
Si delineano così, fin da subito, le caratteristiche degli Istituti Secolari che saranno definite successivamente dal Concilio Vaticano II: "non una nuova forma di vita religiosa, ma una nuova vocazione che si esprime con la Consacrazione vissuta nel mondo, come laici".
Negli ultimi anni della sua vita Don Stefano matura un programma di vita più impegnativo che propone ad alcune di queste giovani che conosce maggiormente. A loro viene richiesto di emettere annualmente i voti di povertà, castità e obbedienza, oltre ad un maggiore impegno nell'apostolato.
La scoparsa prematura di Don Stefano, il 28 settembre 1950 a soli 41 anni, lascia un iniziale smarrimento nella Famiglia Spirituale delle Cenacoline, ma non viene meno la fiducia nella bontà di Dio, nella certezza che Don Stefano continua ad accompagnarle, come egli stesso ha promesso: " Dal cielo vi aiuterò di più".
Il Vescovo Mons. Borra nomina allora Assistente Spirituale delle Cenacoline Mons. Giorgio Canale, Vicario generale della Diocesi.
Mons. Canale si attiva da subito a dare un valido fondamento teologico-ascetico alla nascente Famiglia Spirituale. Intanto il numero delle aderenti si accresce, si intensifica la loro formazione umana e spirituale, si comincia ad assumere diversi incarichi a servizio di opere ecclesiali e sociali.
Nel 1955 un numeroso gruppo di giovani esprime la prima Consacrazione assumendo i Consigli Evangelici di castità, povertà e obbedienza, nello stile della piena secolarità.
Da questo momento il nome di "Cenacoline" viene sostituito da "Missionarie Diocesane di Gesù Sacerdote" che esprime chiaramente il carisma dell'Istituto.
Nel 1957 inizia l'importante capitolo della missionarietà, l'apertura dell'Istituto alla missione universale della Chiesa, nella linea che verrà tracciata poi dal Concilio.
La prima presenza è in Francia; negli anni seguiranno: Argentina, Camerun, Brasile ed Egitto. Oggi le due realtà maggiori sono operanti in Argentina e Brasile.
Il 1985 è una data storica per l'Istituto, che ottiene l'approvazione della Santa Sede. Mons. Canale, nella felice ricorrenza scrive:" Il riconoscimento "Ufficiale" di S. Madre Chiesa è un segno e una garanzia che il nostro Istituto risponde a un chiaro progetto di Dio e ci immette più profondamente nel mistero della Chiesa".